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Giugno Venti14 - I documenti di Jesolo, Claudio Vianello che ti documenta senza ipocrisie. Ti tiene quotidianamente aggiornato sulla vita politica e non di Jesolo, con commenti, approfondimenti, opinioni sui fatti di attualità in Jesolo e qualche altra notizia" Il Diario di Jesolo - Il Blog " di Jesolo

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Giugno Venti14

Le notizie della Stampa nazionale > Venti14

Renzi: Rottamare 1a persona, Io rottamo !! Ma dove?

Il professore Monti vedeva la luce, illuminato per la via di Damasco !!
26 Giugno  2014 - DA

Assedio al Palazzo del calcio: ecco la cordata Renzi-Malagò
Appena Giancarlo Abete si è fatto da parte è iniziata la corsa alla poltrona della Figc. Ed è scontro pure sul nome del nuovo ct della Nazionale

L' assedio al palazzotto di via Allegri, Roma, sede della Federcalcio, è cominciato di primo mattino. Appena Giancarlo Abete, con uno scatto di reni che nessuno gli accreditava, si è fatto da parte, stanco anche dei duelli rusticani interni (con Lotito, presidente Lazio, Abodi presidente B, Ulivieri sindacato allenatori, simpatie per l'estrema sinistra) e delle scudisciate ricevute da Giovanni Malagò presidente del Coni, è iniziata la corsa alla poltrona più povera del calcio italiano.Già perché per statuto il ruolo di presidente della decima industria del Belpaese non prevede stipendio né ricco appannaggio ma solo un rimborso-spese, dettaglio che nel tempo ha contribuito all'avvento di professionisti (l'avvocato Sordillo, Franco Carraro, l'avvocato Nizzola) o imprenditori (Antonio Matarrese, Abete): impensabile, con queste regole, un manager. (....)continua a leggere


 


Il momento dell'esultanza dell'Uruguay all'80°, e la disfatta di " Brandelli"

26 Giugno 2014 - DA  
Prandelli spinto a schierare Super Mario
C’è qualcosa di «non detto» a proposito delle dimissioni di Cesare Prandelli, «fu» ct. E sono cose grosse. Martedì, un’ora dopo l’eliminazione degli azzurri ai Mondiali, l’ex commissario ha sparato a zero, se l’è presa con Libero, con Filippo Facci e le sue considerazioni (scritte a marzo...) relative al nuovo contratto dell’allenatore. Così Prandelli: «Ho sentito dire che rubavo soldi ai contribuenti: do le mie dimissioni ma questo non lo voglio sentire dire. Io ho sempre pagato le tasse regolarmente». Ne siamo certi, ma il punto non è questo. Anzi, lo sfogo dell’ex allenatore dell’Italia (che il 15 aprile concesse proprio a noi una lunga intervista esclusiva per chiarire i dettagli del contratto) è la spia di un malessere con il quale Libero non c’entra, ma che Libero può svelare ai suoi lettori. In quell’intervista, rilasciata a chi scrive da un Prandelli per nulla risentito, l’allora tecnico azzurro chiariva che il suo ingaggio veniva coperto «al 60-70% dagli sponsor della  (.......)continua a leggere

DEVONO ESSERE SCOMUNICATI ANCHE I POLITICI CHE RUBANO IL DENARO PUBBLICO


26 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Fondi europei, il tesoretto di D’Alema: alla sua Fondazione 3 milioni di euro l’anno

L'ex presidente del Consiglio guida la Foundation for European Progressive Studies (Feps), che dal 2008 ha ricevuto dall'Ue 16,7 milioni di euro. La dirige fin dalla nascita e al suo interno ha portato sempre una cerchia ristretta di fedelessimi
Ad Alan Friedman che lo intervista per La7, Massimo D’Alema risponde orgoglioso: “Abbiamo fatto questa fondazione, legata al Parlamento europeo, sul modello tedesco, e io ne sono il presidente”. La fondazione in questione è la Feps, Foundation for European Progressive Studies, pensatoio del progressismo europeo, più prosaicamente, l’area dei socialisti europei. D’Alema ne è il presidente fin dalla nascita, nel 2008-2009 e, come vedremo, al suo interno ha portato sempre una cerchia ristretta di fedelessimi.
Il “modello europeo” significa, di fatto, il finanziamento pubblico da cui, come le fondazioni dei partiti in Germania, proviene la maggior parte dei fondi. Nel caso in questione, il finanziamento europeo, circa 3 milioni di euro l’anno, copre, come da regolamento, l’85 per cento delle spese documentate, lasciando ai soci fondatori delle fondazioni sovranazionali l’onere di recuperare il restante 15 per cento.

Dalle casse di Bruxelles, dal 2008 a oggi, i soldi affluiti nelle casse della Peps ammontano a 16,7 milioni di euro. Per il 2014 la previsione di entrata è di 3.086.695 euro che andrà poi confermata nella seconda metà dell’anno. Negli anni precedenti lo scarto tra quanto previsto e quanto poi effettivamente incassato è sempre stato molto minimo. Nel 2012, ultimo anno di liquidazione accertata, le entrate furono di 2.794.525 euro e l’anno precedente 2.709.255. Cifre in rapida ascesa rispetto ai fondi di inizio avventura: nel 2008, infatti la Feps ebbe dall’Europa “solo” 1.208.436 euro ma erano riferiti solo a una parte dell’anno.

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COSA CI FANNO QUESTI QUA? DIFENDONO CHI?



22 Giugno  2014 - DA

I weekend a spese nostre nel "casotto" principesco. La Boldrini copia il Duce
La presidente della Camera si gode il tempo libero nella tenuta di Castelporziano, dove il Duce portava le sue amanti

Roma - Casotto, capanno, bungalow: in questi termini è stata chiamata la costruzione, annessa alla piscina olimpica con acqua di mare riscaldata e in vista d'un tratto dei tre chilometri e mezzo di spiaggia non contaminata da piede umano, dove la presidente Laura Boldrini si compiace di trascorrere, in quel di Castelporziano, i suoi weekend.

Forse, nel 1872, allorché il ministro delle Finanze Quintino Sella acquistò la tenuta (5.892 ettari pari a 59 chilometri quadrati) dalla famiglia Grazioli per poi darla in dotazione alla Corona, di casotto o capanno si trattava. Castelporziano, . (....)continua a leggere


 



22 Giugno 2014 - DA  
Piero Ostellino contro Laura Boldrini: "La presidenza le ha dato alla testa"

Di pochi giorni fa l'indiscrezione sull'operazione-simpatia: Laura Boldrini in "ritiro" con Gad Lerner e un team con il quale riflettere su come migliorare la propria immagine. Una missione difficile, quasi impossibile vien da dire. Anche perché Lady Montecitorio ha un viziaccio: non tace mai, dice sempre la sua anche quando forse farebbe meglio a non dire nulla, e risponde colpo su colpo ad ogni critica, che come è normale per una persona del suo rango istituzionale può arrivare da più parti.

La lettera - Spesso a parlare per la Boldrini è il suo portavoce, Roberto Natale. E anche nell'occasione di cui vi diamo conto a scrivere per la presidentessa della Camera è proprio lui, Natale. Lo spunto lo offre un articolo di Piero Ostellino sul Corriere della Sera, (.......)continua a leggere

PER CHI CI CREDE, DEVONO ESSERE SCOMUNICATI ANCHE I POLITICI CHE RUBANO IL DENARO PUBBLICO


22 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Il Papa in Calabria davanti a 250mila fedeli: “I mafiosi sono scomunicati”

"La 'ndrangheta adora i soldi e disprezza il bene": anatema del Pontefice nell'omelia della Messa celebrata sulla Piana di Sibari. Prima ha fatto anche visita ai detenuti nel carcere di Castrovillari: "Pregate per me perché anche io faccio i miei sbagli e devo fare penitenza". Poi ha incontrato i famigliari di Cocò Campilongo, ucciso e bruciato dalle cosche della 'ndrangheta a 3 anni: "Mai più - ha detto loro Bergoglio - succeda che un bambino debba sopportare queste sofferenze"

La scomunica ai mafiosi e la condanna delle violenze sui bambini. E’ quanto ha affermato Papa Francesco nella sua visita pastorale a Cassano allo Jonio, quarto viaggio di Bergoglio in Italia dopo quelli a Lampedusa, Cagliari e Assisi. “La Chiesa deve dire di no alla ‘ndrangheta. I mafiosi sono scomunicati”, ha ammonito duramente il Papa parlando a braccio durante l’omelia della Messa celebrata nella piana di Sibari. La prima tappa di Francesco in Calabria è stata nel carcere di Castrovillari. Qui ha incontrato i famigliari del piccolo Cocò Campolongo, il bimbo di 3 anni ucciso e bruciato, nel gennaio scorso, insieme al nonno dalle cosche della ‘ndrangheta. “Mai più – ha detto loro Bergoglio – succeda che un bambino debba sopportare queste sofferenze”.

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I PICCONATORI DELLE ISTITUZIONI OBSOLETE ITALIANE


19 Giugno  2014 - DA

Napolitano fa scudo a Bruti. Un giudice: è in debito con lui

Il plenum del Csm rinvia il caso Milano dopo la lettera del capo dello Stato. E ora rischia  Robledo. I sospetti della Forleo: il procuratore salvò i Ds su Unipol, non possono scaricarlo
Il capo di una procura può fare quel che vuole, ha fatto sapere Giorgio Napolitano al Csm, alla vigilia della decisione sullo scontro in procura di Milano, dopo l'esposto dell'aggiunto Alfredo Robledo.

Sembrava segnata la sorte del procuratore Edmondo Bruti Liberati, a rischio di trasferimento, processo disciplinare e mancata riconferma a luglio. Ma improvvisamente, il quadro è stato ribaltato: ieri il Csm ha dibattuto per ore ma non ha deciso (lo farà oggi), ed è Robledo ad apparire ora ad alto rischio. (.......)continua a leggere


 



19 Giugno 2014 - DA  
Rai, Floris verso l'addio, a Ballarò può arrivare la Berlinguer
Rivoluzione in Rai. Nella prossima stagione in viale Mazzini può cambiare tutto nei palinsesti. Il direttore generale, Luigi Gubitosi è stato chiaro. "Le testate giornalistiche non possono restare così. Sono uno spreco di risorse. Ne avevamo 12, due o tre sono state eliminate, ma il problema è che ogni testata vuole la sua redazione economica, la sua redazione cronaca e la sua redazione esteri. Così, nel momento in cui ci sono i tagli, ognuno ritiene di non poter fare lo stesso lavoro di prima con meno personale. Per questo l’accorpamento ha una sua logica. La logica è che la notizia parte dal web e poi viene approfondita a livello di singola testata". (.......)continua a leggere




19 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Senato, Grasso: Beppe Grillo è obbligato a pubblicare la sua dichiarazione dei redditi

Una circolare della seconda carica dello Stato spiega che, in base alla legge sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, l'obbligo non riguarda solo i parlamentari ma anche i tesorieri di partito (o chi svolge funzioni analoghe), i membri della direzione politica nazionale e i presidenti di organi deliberativi o di garanzia. Il caso era stato sollevato nel 2013 dal deputato Boccadutri di Sel, che rilancia: "Adesso adempia all’obbligo che chiede agli altri, cioè la trasparenza"
Beppe Grillo dovrà rendere pubblica la propria dichiarazione dei redditi. Anche il leader del Movimento 5 stelle è tenuto a presentare i suoi documenti fiscali agli uffici di Palazzo Madama. A dirlo è una circolare genreale, diretta a tutti, firmata dal presidente del Senato Pietro Grasso. L’obbligo, si legge nel documento, non riguarda infatti solo i parlamentari ma anche i tesorieri di partito (o chi svolge funzioni analoghe), i membri della direzione politica nazionale e i presidenti di organi deliberativi o di garanzia. Finora Grillo, che – stando allo statuto del M5s – è tesoriere del partito, non ha adempiuto agli obblighi indicati nella circolare.

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TRA MILLE EDITTI,  ORA ARRIVA IL VOLTAGABBANA


15 Giugno  2014 - DA

Ora Grillo tenta l'inciucio: "Pronto a vedere Renzi"

A sorpresa Grillo apre a Renzi: "Siamo pronti a confronto su legge elettorale". E si giustifica: "Premier ora legittimato da voto popolare alle europee". L'inciucio tra dem e Cinque Stelle è sempre più vicino
Altro che #vinciamonoi. Dopo la doccia ghiacciata delle elezioni europee, Beppe Grillo cambia strategia e punta tutto su un inciucio con Matteo Renzi.
Sono finiti i giorni della marcia su Roma, degli ultimata a Napolitano per ottenere elezioni anticipate, delle sfiduce al governo.

Adesso il comico prova ad arrivare nella sala dei bottoni pur non essendo riuscito a portare il Movimento 5 Stelle a prima forza politica del Paese. Per farlo non gli resta che brigare con l'"ebetino", il "cartone animato", il "figlio di Troika", insomma quel Renzi che in campagna elettorale ha tanto dileggiato e demonizzato. "Se Renzi ritiene che la legge (firmata dal) M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà", ha scritto sul blog auspicando, in un post firmato a quattro mani con Gianroberto Casaleggio, di ottenere un incontro con il premier per poter aprire un confronto la legge elettorale.

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PERCHE' L'ITALIA NON CRESCE? ECCOLO IL MOTIVO


16 Giugno 2014 - DA  
Domani giornata da bollino nero Tra imposte, tasse e tributi dobbiamo sborsare 54,5 miliardi di euro.

Per i contribuenti italiani domani è una giornata da bollino nero. Secondo una stima elaborata dall’Ufficio studi della Cgia, le famiglie e le imprese saranno chiamate a versare quasi 54,5 miliardi di euro tra imposte, tasse e tributi. «Il numero delle scadenze fiscali che i contribuenti sono chiamati a pagare entro domani è da far tremare i polsi. Se sulla abitazioni ad uso residenziale e sugli immobili strumentali farà il suo esordio la Tasi, almeno per

quei Comuni che hanno deliberato l’aliquota entro lo scorso mese di maggio, sulle seconde e terze case e su negozi e capannoni bisognerà pagare anche l’Imu, mentre le imprese dovranno versare l’Irpef, le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap, l’Iva e tutta una serie di altre imposte minori», afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi.

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16 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Legge elettorale, Grillo e Casaleggio: “Se disposto a discutere, Renzi batta un colpo”

I fondatori del Movimento 5 Stelle aprono al premier, a patto che ritenga che la proposta votata online "possa essere la base per una discussione comune". La svolta, spiegano, dopo che il segretario Pd "è stato legittimato dal voto popolare". Il dem Martina: "Se non è un bluff per noi impossibile sottrarsi al confronto". Intanto a rischiare è Berlusconi

Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà”. Lo scrivono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sul blog, auspicando un incontro con il premier sulla legge elettorale. “La legge M5S è di impronta proporzionale, non è stata scritta su misura per farci vincere come è stato per l’Italicum, scritto per farci perdere”, chiariscono i due.
“Sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario”, continuano i fondatori del movimento. “Il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno)” e Renzi “è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato”. La legge uscita dalla consultazione online, accompagnata dalle delucidazioni tecniche del professor Aldo Giannuli, è sostanzialmente un proporzionale corretto. Quanto al testo Renzi-Berlusconi, dopo vari ritocchi a marzo la Camera ha approvato una legge proprsionale sì, ma con premio di maggioranza per chi supera il 37% dei consensi.

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COMPAGNI & COMPAGNI


13 Giugno  2014 - DA

Mazzetta rossa la trionferà: il Pd incassa un milione
Dal verbale di Orsoni emerge il sistema delle tangenti democratiche: finanziamenti illeciti dal Consorzio Venezia Nuova per la campagna elettorale nelle casse del partito in Veneto

«Faceva tutto il partito». Altro che pecora nera. Giorgio Orsoni non ci sta a recitare la parte del capro espiatorio e racconta ai magistrati un'altra verità, molto più semplice: il Pd prendeva soldi dal Consorzio Venezia Nuova, esattamente come gli altri partiti.
E ancora: «Giovanni Mazzacurati me lo ripeteva di continuo: “Ma cosa stai a preoccuparti, ho sempre fatto così, ho aiutato tutti i tuoi predecessori”». Orsoni si sente usato dai compagni che poi lo hanno scaricato al primo stormir di fronda. Lui in cella e loro a pontificare sul sindaco che aggirava la legge. È troppo. E nel verbale firmato lunedì il primo cittadino lascia trasparire la rabbia per questo abbandono e per l'ipocrisia sparsa a piene mani dalle prime e seconde file del Pd veneto.

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Mister" SPACCO TUTTO !!!


13 Giugno 2014 - DA  
Caso Mineo, una voce dal Pd: "Scissione e voto anticipato"

I dissidenti del Pd hanno in mano una pistola. La cartuccia è una sola: il voto anticipato. Se decidessero di "sparare" il premier Matteo Renzi e il Pd di fatto tornerebbero immediatamente alle urne delapidando di fatto il successo delle europee. Già, perchè il Pd che si presenterebbe al voto non sarebbe un partito compatto e unito, ma sarebbe in preda ad un terremoto interno che può lasciare dietro di sè solo macerie. In Transatalantico dopo l'epurazione di Corradino Mineo dalla Commissione Affari Costituzionali arriva una voce interna al Nazareno che parla chiaramente di "scissione e di voto anticipato".


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13 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Marcello Dell’Utri estradato in Italia: sarà trasferito in carcere a Parma

Marcello Dell’Utri è rientrato in Italia. Dopo la firma del presidente libanese Michel Suleiman e terminate le procedure di estradizione, l’ex senatore di Forza Italia è stato rimpatriato da Beirut a bordo del volo Alitalia AZ 827 ed è atterrato alle 6.45 a Fiumicino. Viaggiava insieme a lui la figlia, Chiara. In aereo era presente anche un medicio della polizia. È accompagnato da agenti dell’Interpol e, affidato alla Polizia penitenziaria, sarà trasferito al carcere di Parma. La struttura è tra le più attrezzate dal punto di vista sanitario, e potrà rispondere quindi anche alle esigenze mediche del senatore appena estradato.

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SE POTESSI AVERE 80€URO AL MESE, FAREI TANTE......................
finito l'effetto premio Europee e adesso ?


9 Giugno  2014 - DA

Le sconfitte nei feudi rossi mandano in frantumi il Pd

Dai ballottaggi il Pd esce ridimensionato. Le sconfitte nelle roccaforti "rosse" riaprono la caccia agli anti renziani. I fedelissimi del premier contro bersaniani e lettiani: "Il risultato negativo si è verificato nelle città dove il Pd non si è rinnovato"
"Le sconfitte bruciano, certo. Ma Bergamo, Pavia, Cremona, Pescara, Vercelli, Biella, Verbania dove eravamo all’opposizione significano qualcosa".
Il primo a parlare dopo lo doccia ghiacciata dei ballottaggi è il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini (renziano) per contenere lo tsunami che da lì a poche ore avrebbe tramortito i vertici del partito. Dopo la volata di due settimane fa il centrosinistra perde quattro storiche roccaforti "rosse": Livorno, Padova, Perugia e Potenza sono le città di un tracollo che avrà non pochi strascichi in via del Nazareno.

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Tipi, tipi, tipi,da spiaggia

9 Giugno 2014 - DA  
Mose, l'ultima pista dei pm: Orsoni ha usato i soldi delle tangenti per battere Brunetta

Le tangenti del Mose servirono anche a far perdere Renato Brunetta. L'ultima pista proveniente dall'esplosiva inchiesta veneziana porta a fondi neri usati dal sindaco Giorgio Orsoni, centrosinistra, per "comprarsi" l'appoggio del voto cattolico. E' Repubblica a riannodare i fili che dal Consorzio Venezia Nuova arrivano a Orsoni su su fino al Patriarcato di Venezia, retto nel 2010 da monsignor Angelo Scola oggi arcivescovo di Milano. Alla vigilia delle amministrative 2010, il candidato del centrodestra Brunetta è nettamente favorito. Orsoni, candidato del Pd e del centrosinistra, lo sa e preme sui suoi contatti per avere al più presto i soldi provenienti dalle tangenti per "oliare" il meccanismo elettorale. Quei soldi sarebbero i 450mila euro che Giovanni Mazzacurati,

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9 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Elezioni Comunali 2014, a Livorno sinistra battuta per la prima volta: sindaco M5s
Non era mai successo nel dopoguerra. Filippo Nogarin, 44 anni, ingegnere aerospaziale, Movimento 5 Stelle ha vinto il secondo turno delle elezioni (53%) contro Marco Ruggeri del Pd, fermatosi al 47%

Qui è nato il Partito Comunista Italiano. Qui, sin dal dopoguerra, lo ‘straniero’ non era mai passato: Livorno è rossa, a Livorno i sindaci sono sempre stati di sinistra. Mai una sorpresa, ma una sfumatura diversa di colore. Fino a ieri. Filippo Nogarin, 44 anni, ingegnere aerospaziale, Movimento 5 Stelle: è questo il nome che ha cambiato la storia della città. Il neo primo cittadino con il 53% ha prevalso al ballottaggio sul candidato Pd Marco Ruggeri, fermatosi al 47%. Sorpresa doppia, anche perché dopo il primo turno Ruggeri era in vantaggio con il 40%, mentre M5s aveva il 19% e il 16% la lista civica di sinistra Buongiorno Livorno, che al secondo turno ha appoggiato M5s. Un apparentamento rivelatosi determinante. Ci sarà tempo per vedere all’opera Nogarin: queste, infatti, sono le ore della riflessione. Specie per il Partito democratico, punito in una roccaforte che dava per acquisita.

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LA PROCURA DI VENEZIA LI BECCA CON LE MANI NELLA MARMELLATA E LORO ?


5 Giugno  2014 - DA

Tangenti per il Mose, arrestato il sindaco di Venezia
Presunte tangenti per le dighe mobili: tra i 35 in manette anche un assessore regionale. Richiesta d'arresto per Galan: fondi illeciti per 800mila euro. Il senatore: "Io innocente"

Manette al sindaco di Venezia e ad altre trentaquattro persone nell'ambito di un'inchiesta su presunte tangenti pagate per gli appalti del Mose, il sistema di dighe mobili per la salvaguardia della città lagunare. In tutto gli indagati dalla Procura di Venezia sono un centinaio. Tra gli altri arrestati dalle Fiamme Gialle, oltre al primo cittadino di Venezia, Giorgio Orsoni (ai domiciliari), l’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso (Forza Italia), il consigliere regionale Pd Giampietro Marchese, il presidente del Coveco (cooperativa impegnata nel progetto Mose) Franco Morbiolo, il generale in pensione Emilio Spaziante, l’amministratore della Palladio Finanziaria spa, Roberto Meneguzzo.

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2 tipi di politici italiani, che stiano pregando?
un inciso alla zanzara il 20 Gennaio 2012 Giancarlo Galan, Pdl raccontava: "Ho due mutui, ma li deve pagare mia moglie. Ho pensato di vendere la barca."

5 Giugno 2014 - DA  
Mose, le accuse a Orsoni e Galan

Nell'ambito dell'inchiesta della procura di Venezia, il sindaco della città lagunare Giorgio Orsoni è accusato di aver ricevuto finanziamenti illeciti dal Consorzio Venezia Nuova per le elezioni comunali di Venezia del 2010 dove era candidato sindaco del Pd. La somma contestata nel 2010 è di 110 mila euro (ma ci sarebbero altre contestazioni per un totale di circa 400 mila euro) versata dal Consorzio senza che fosse preventivamente deliberata dagli organi competenti e messa a bilancio come finanziamento elettorale. La somma, secondo la procura, sarebbe stata invece versata attraverso un giro di fatture per operazioni inesistenti.

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EUNITI NELLE TANGENTI IL PD & PDL NEL VENETO


5 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Inchiesta Mose, ascesa e caduta di Meneguzzo padre della Mediobanca del nord est

Con la sua Palladio Finanziaria, avrebbe dovuto dar voce al mondo degli imprenditori veneti con investimenti importanti come le Assicurazioni Generali. Invece è indagato per concorso in corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio nell'inchiesta veneta

Per il mondo della finanza è il fondatore della Mediobanca del Nord-Est. Roberto Meneguzzo, arrestato mercoledì per l’ipotesi di concorso in corruzione e rivelazione di segreto di ufficio nell’ambito delle indagini sugli appalti per il Mose, è infatti l’uomo che, con la sua Palladio Finanziaria, avrebbe dovuto dar voce al mondo degli imprenditori veneti con investimenti importanti come le Assicurazioni Generali. Il suo nome è invece finito nella lista dei protagonisti delle carte giudiziarie sugli appalti del Consorzio Nuova Venezia (Cnv) sulla scia delle indagini condotte dalla Procura di Venezia sull’azienda consorziata, Mantovani, il cui ad, Giorgio Baita, avrebbe distratto parte dei fondi destinati al Mose spostandoli su conti all’estero. E il marchio della sua Palladio è anche stato citato nell’inchiesta della Procura di Milano sull’Expo nel capitolo dedicato alla Città della Salute. Non certo un felice epilogo per Meneguzzo e per Palladio, le cui sorti rischiano di pesare anche sulla Veneto Banca di Vincenzo Consoli: secondo l’ultimo atto depositato in Camera di Commercio a metà del giugno 2013, l’istituto di credito infatti è socio della finanziaria con il 9,85%, ma ha anche in pegno altre tre quote per un ulteriore 29 per cento

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LA REPUBBLICA FATTA A LORO PIACIMENTO ED IL POPOLO CHE VALORE HA ?


3 Giugno  2014 - DA  "ILGIORNALE.IT"
La festa (inutile) di chi disonora la Repubblica
di Vittorio Feltri
La cerimonia militare è ridicola e anacronistica. L'Italia si ferma per compiacere la dabbenaggine di chi è al vertice

Partiamo dal principio che noi aboliremmo tutte le feste, comprese alcune di quelle comandate, non si sa da chi. Per esempio: il 26 dicembre, la cosiddetta seconda di Natale. Non basta la prima dedicata a Gesù? Il quale tra l'altro dubito che sia nato in inverno visto che i pastori - si narra nelle Sacre Scritture - quella notte dormivano all'addiaccio, cosa da sconsigliarsi in certe stagioni anche nella zona di Betlemme, dove il clima è pressappoco come il nostro, orrendo.
Probabilmente egli vide la luce in autunno. Chessò, in ottobre quando la temperatura consente di pernottare all'aperto. Ma questi sono dettagli su cui sorvoliamo per non innervosire Papa Francesco, cui va il nostro rispetto interessato: mai mettersi contro un pontefice. Porta iella. Ne sa qualcosa Umberto Bossi che, appena ebbe terminato di inveire pubblicamente contro Giovanni Paolo II, venne fulminato da un ictus, le cui conseguenze lo segnano ancora vistosamente.

Osiamo però domandare ai principi della Chiesa: (.......)continua a leggere



3 Giugno 2014 - DA  "LIBEROQUOTIDIANO.IT"
La Commissione Ue ci presenta il conto degli 80 euro di Renzi

Dalla Commissione europea è piovuta la richiesta di "misure aggiuntive già nel 2014" per aggiustare i conti pubblici. Non si parla esplicitamente di "manovra", che però allo stato delle cose è la più probabile delle conseguenze. Come spiega il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, "l'Europa ci presenta il conto, spiegando che nel bilancio dello Stato mancano 9,3 miliardi di euro". Una cifra sinistramente simile - anzi, sensibilmente superiore - a quei 6,6 miliardi di euro impiegati da Matteo Renzi per dare a dieci milioni di italiani i "mitici 80 euro" in busta paga.

L'utilità della bugia - Come spiega Belpietro, "la spregiudicata operazione elettorale (...),

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E LA RAI CHIEDE L'AUMENTO DEL CANONE, TIPICAMENTE ITALIANO !
NO TAGLI, MA AUMENTI SI! STAREMO A VEDERE



3 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Rai, il garante: “Lo sciopero è illegittimo”. I sindacati: “Renzi? Tagli come il pizzo”

Camusso e Angeletti all'attacco del premier: "Grave sostenere che l'astensione dal lavoro è umiliante". Il direttore generale Gubitosi al Corriere della Sera: "Ci è stato chiesto un sacrificio e noi lo faremo"

Lo sciopero è illegittimo, ma la guerriglia prosegue. E’ una giornata decisiva per la Rai. Di certo raggiunge il suo apice lo scontro tra il governo Renzi e l’azienda di viale Mazzini. Non i vertici, bensì i dipendenti e i sindacati che hanno proclamato un’astensione dal lavoro che però il garante dice che non si può fare e che il presidente del Consiglio aveva definito “umiliante”. L’esecutivo e la maggioranza provano a tendere la mano escludendo la Rai – nel decreto Irpef – dai tagli decisi per tutte le partecipate e controllate dallo Stato e “salvano” le sedi regionali. Ma ai sindacati non basta. Il taglio da 150 milioni viene definito “una tangente”, “un pizzo” dal segretario della Uil Luigi Angeletti che, scatenatissimo, dice che Renzi “si comporta come un pessimo amministratore delegato”. La segretaria della Cgil Susanna Camusso insiste: lo sciopero va fatto, ma lo aveva detto prima della decisione del Garante. Tanto più che le stesse commissioni che si sono occupate delle sedi regionali e del no ai tagli hanno anche dato l’ok alla vendita di Raiway. Nel frattempo il direttore generale Luigi Gubitosi dice che la protesta è un errore e che l’azienda è pronta a fare sacrifici.

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E LA SINISTRA SI AFFIDA AL GIOCO DELLE TRE SCATOLETTE?


1 Giugno  2014 - DA  "ILGIORNALE.IT"
La sinistra affida a due furbetti la legge sul conflitto d'interessi
La proposta di riforma è sostenuta da Bassanini e Gitti. Ma proprio loro cumulano poltrone pubbliche in enti che si spartiscono affari milionari

"Una proposta nuova di zecca sull'eterna questione della lotta al conflitto di interessi. Nei prossimi giorni, sul tavolo del governo guidato da Matteo Renzi, planerà un testo di legge composto da 20 articoli.
Chi li ha scritti? L'Astrid, pensatoio vicino alla sinistra presieduto dall'ex ministro Ds della Funzione pubblica Franco Bassanini, che oggi siede pure sulla poltrona di presidente di quella Cassa depositi e prestiti che è controllata al'80% dal ministero dell'Economia. Non c'è che dire, Bassanini e soci stanno facendo le cose in grande. La proposta sarà infatti discussa in un incontro in programma per il 4 giugno, al quale parteciperà anche il deputato dell'ormai defunta Scelta civica, Gregorio Gitti, incidentalmente genero del banchiere «prodiano» Giovanni Bazoli, dominus di Intesa Sanpaolo. Naturalmente il progetto è tale che non poteva che essere discusso e portato avanti da personaggi che di conflitto di interessi se ne intendono

(...) continua a leggere



1 Giugno 2014 - DA  "LIBEROQUOTIDIANO.IT"
Forza Italia, sulle primarie è tutti contro tutti

Volti nuovi e giovani, primarie, tattiche di riavvicinamento con il Nuovo centrodestra e con Fratelli d’Italia, rottamazione - prima che arrivi un rottamatore alla Renzi -, rapporto di sudditanza o meno al governo del Pd, alleanza con la Lega e strategie: il dibattito sul futuro di Forza Italia e dell’intera galassia del centrodestra, lanciato da Libero, alla luce dei deludenti risultati delle Europee, registra però posizioni contrastanti. Se fino a all’altro giorno era chiaro che ci volevano le primarie e una strategia comune, ora tornano i distinguo e i paletti, per esempio proprio sulle alleanze.
«Penso che anche il centrodestra si debba rinnovare come ha fatto la sinistra e che il centrodestra si debba autorottamare e non aspettare che arrivi un Renzi a rottamarlo. Ma la sinistra a rinnovarsi ci ha messo anni. Credo che in Forza Italia decida sempre Berlusconi: è colui che può unificare il centrodestra», spiega Nunzia De Girolamo

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I delinquenti vanno messi fuori altrimenti l'Europa ci fa un cu....o così !!

1 Giugno 2014 - DA  "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Carceri, in arrivo la stangata europea da 100 milioni. Ma il governo punta a proroga

Il Consiglio d'Europa decide fra il 3 e il 5 giugno se l'Italia dovrà risarcire i circa 7mila detenuti che hanno fatto ricorso per le condizioni "inumane e degradanti" dovute al sovraffollamento. Ma il ministro Orlando si mostra ottimista. Dopo lo "svuota carceri" il nostro Paese potrebbe ottenere una dilazione. Il caso aperto dalla sentenza Torreggiani
Arriverà fra il 3 e il 5 giugno la sentenza sul sovraffollamento nelle carceri che potrebbe costare all’Italia fino a 100 milioni di euro. Il tempo concesso al nostro Paese è scaduto e il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa dovrà stabilire se rendere o meno esecutiva la condanna definita “mortificante” dal presidente Napolitano.
Nel gennaio 2013 la Corte europea dei diritti umani ha dato ragione a Mino Torreggiani e altri sei detenuti costretti a vivere in meno di tre metri quadrati stabilendo che il nostro Paese ha violato l’articolo 3 della Convenzione europea, che vieta i trattamenti inumani e degradanti. Verdetto poi confermato in appello dalla Grande Camera della Corte di Strasburgo il 27 maggio. Trattandosi di una sentenza pilota, all’Italia è stato dato un anno per correre ai ripari, congelando nel frattempo tutti i casi simili accaduti nel nostro Paese.

In gioco non c’è solo l’immagine dell’Italia, ma anche una importante questione economica. Se le misure attuate non saranno giudicate sufficienti, lo Stato dovrà risarcire migliaia di detenuti che hanno presentato ricorso in questi mesi. Il numero potrebbe arrivare quasi a 7mila, anche se di questi solo circa 4mila riguarderebbero la questione chiave del sovraffollamento. Si tratta in ogni caso di una cifra rilevante, che potrebbe costare alle casse dello Stato fino a 100 milioni di euro (considerando un risarcimento medio di 15 mila euro per ciascun ricorrente).

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