Pagano sempre, ti devi rivolere agli avvocati

Provenza - Campi e campi di lavanda
JesoloLido 27.3.2021
di ©Claudio Vianello
Alla fine pagano sempre
Tutto ebbe inizio nel 2018, esattamente il 21 giugno. Avevo deciso di andare in Provenza, a fotografare la fioritura della lavanda. Così chiesi a degli amici se avessero avuto voglia di farsi un giro in Provenza, partimmo in quattro da Venezia, direzione Marsiglia con il volo della Volotea V71210 delle 10:20. Arrivammo a Marsiglia, nolegiammo un’auto, via verso i campi profumati e colorati di lavanda, della Valensole.
Una zona a dir poco meravigliosa, tre giorni avvolti dal viola e dal profumo, come tutte le vacanze poi, arriva il ritorno. Così la mattina del 24 di giugno, ci dirigemmo verso Marsiglia. Una volta lì, in aeroporto trovammo il caos, i controllori francesi di volo erano scesi in sciopero, non per tutte le compagnie aeree, solo per quelle delle low cost. Alla desk della Volotea un caos unico, nessuno ci voleva dare delle informazioni sul come avremmo potuto fare il rientro. Informazioni, che dopo un po’ di parolacce e incazzature; uno steward della Volotea, si tramutarono in un bigliettino con su scritto 2 numeri di telefono: chiamate questi numeri, erano uno in Francia e l’altro in Spagna, numeri Impossibili da raggiungere, così davanti al nulla più assoluto, decidemmo di rivolgerci a un altro operatore, che aveva i voli regolari, guarda caso Air France. Niente, posti non ce n’erano. Alla desk di AirFrance ci davano solo disponibilità per i voli di prima classe, business, con scalo a Parigi e imbarco il giorno dopo per Venezia, costo? 1300 euro circa l’uno. Decisi di affidarmi al buon internet. Dopo ore di confusione in aeroporto, trovai 4 biglietti con la stessa compagnia, Air France, che poco prima mi aveva detto; posti non ce ne sono, solo posti business. Partenza da Marsiglia alle 19:15 via Parigi e il giorno dopo alle 9 del mattino imbarco per Venezia, costo totale per biglietto 498 euro. Per poter rientrare in Italia, visto che Volotea se ne era lavata le mani pagammo 1992 eurini.
Una volta in Italia contestai quanto successo immediatamente via mail alla Volotea.
Pochi giorni dopo mi rispose: Anche se lo sciopero non rappresenta una causa imputabile alla compagnia, essendo il motivo, estraneo alla propria volontà; sará possibile procedere al rimborso del volo non usufruito per questo le chiediamo conferma degli ultimi 4 numeri della carta di credito utilizzata per il pagamento. E ancora; in caso di ritardi o cancellazioni, qualora le cause fossero dovute a “circostanze eccezionali”, non imputabili alla compagnia, la compagnia è esonerata da qualunque compensazione di tipo pecuniario. Rinnoviamo nuovamente le nostre le scuse per l’accaduto.
Alla fine di tutto questo caos, la compagnia aerea si tirò fuori e mi scrissee “Le confermiamo l’avvenuta erogazione del rimborso riguardante il vostro volo cancellato. Riceverà un importo pari a euro 366,46”
Roba da matti, purtroppo in questo paese (p) chiamato Italia per aver ragione di un tuo diritto sei costretto a ricorrere agli avvocati. Così feci mi rivolsi al mio avvocato, dopo 3 anni abbiamo avuto completamente ragione.
La Volotea nei giorni scorsi ci ha rimborsato volo più spese per un totale complessivo di 3100 euro.
È sempre così, basta rivolgersi agli avvocati, chiaramente anche loro hanno un costo.
In conclusione, mai arrendersi se pensi di avere le carte in regola, basta pagare e dopo qualche anno avrai ragione…. Finita una avanti un’altra…Questa volta la TIM…
Nelle prossime settimane la conclusione.

La notte passata a Parigi in attesa del volo