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Jesolo 22 Marzo 2017 - Le foto del giorno
Conchiglie sparse sulla sabbia dorata?
Gli inerti al mare, attenti a dove mettete i piedi
Quando sento parlare di ripascimento mi si drizzano i capelli, ogni anno è sempre la stessa cosa...... questo è quello che rimane sulla battiglia dopo che il mare si è portato via la sabbia pagata milioni di euro, delle pseudo-conchiglie di inerti e si trovano sempre sullo stesso posto, oggetto delle mareggiate.....
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Da queste mie pagine, più volte ho scritto di suidici tra gli imprenditori e operai. Questa lettera pubblicata nei giorni scorsi dal Messaggero Veneto, esprime anche la mia rabbia, per il sistema Italia ormai al collasso, che ha perso il contatto con la realtà e il raziocinio ormai da molti anni. E questa generazione, esattamente quella di Michele e dei miei figli ne pagano le conseguenze senza averne. Purtroppo. Questa è una Vergogna di Stato.....
Lui, Michele, aveva solamente 30 anni, poteva essere nostro figlio, è Nostro Figlio e nel suo atto estremo ha avuto il coraggio di denunciare la sua frustrazione. Si è ucciso stanco del precariato professionale e accusa chi ha tradito la sua generazione, lasciandola senza prospettive.
La lettera viene pubblicata per volontà dei genitori, perché questa denuncia non cada nel vuoto.
La lettera viene pubblicata per volontà dei genitori, perché questa denuncia non cada nel vuoto.
E intanto i nostri figli intanto si suicidono
di Michele
Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi.[....]
In via Margutta, a Roma, su di un muro è appesa questa lapide contro la " Mondezza"
"Il Questore" di Roma Nicolò D'Angelo e "il Ministro" Angelino Alfano, l' hanno mai letta questa lapide ?
Vedi i fattacci di ieri degli hooligans olandesi.
La lapide dei " Mondezzari" è più attuale che mai....
La lapide di Via Margutta a Roma
Nella Roma d'altri tempi gli avvisi pubblici non si scrivevano sulla carta ma sulla pietra e sul marmo. Le più note sono le lapidi con incise le ordinanze in materia d'igiene.
Ne sopravvivono ancora oggi in gran numero sui muri di strade e vicoli del centro. Risalgono perlopiù al Settecento e si caratterizzano per il linguaggio, un "paleo-burocratese" enfatico e un po' sinistro.
Ecco un tipico esempio: "D'ordine di Monsignore illustrissimo e reverendissimo presidente delle strade / si vieta a tutte le singole persone fare mondezzaro nella via / sotto pena di dieci scudi per volta et altre pene corporali / nerbate ceppi giri di rota”. Davvero lapidario.
E la severità delle pene non deve sorprendere: prima del Beccaria era normale punire lievi infrazioni a suon di nerbate o "giri di rota” e, nel caso della vicinanza ad una Chiesa, come a San Teodoro nel rione Campitelli, era prevista anche la scomunica. Il motivo di più sanzioni era di colpire il mandante e l’esecutore, ma le sanzioni non erano equamente distribuite poiché spesso a quest’ultimo, di solito un servo, erano riservate le nerbate mentre al padrone la multa, come è possibile leggere sulla targa in via dei Cappellari nel rione Regola : “alla pena pecuniaria sia tenuto il padre per li figlioli e il padrone per le serve e i servitori”.
D'altro canto, le autorità dovevano usare deterrenti forti, vista la diffusa abitudine di usare le pubbliche vie come discariche. Le strade erano ripulite solo quando i cumuli di spazzatura o per meglio dire di “monnezza” erano tali da ostruire il passaggio e di solito passavano parecchie settimane dall’ultima raccolta.
Di tutt'altro tenore la lapide sulla rampa del palazzo dei Conservatori. Datata 1581, vi è incisa la sagoma di uno storione e ricorda ai pescivendoli l'obbligo di consegnare ai capi civici del tempo, a titolo di tributo, tutte le teste dei pesci di grandezza superiore a quella raffigurata. Una lapide simile si trova proprio a Sant'Angelo in Pescheria, accanto a quello che era una volta il mercato del pesce. (*fonte Fb)